La ricerca archeologica ha prodotto molti dati in questi ultimi anni, anche sotto forma di restituzione al pubblico della storia più antica di quest’area, documentata dal Parco dei laghi fossili a Sovere. L’abitato di Lovere attesta l’importanza ricoperta dalla posizione di questo insediamento fin dalla Preistoria; il sito neolitico di altura di Rogno – Coren Pagà e quello dell’età del Bronzo di Casazza – Prato della Pieve rappresentano luoghi di controllo dei percorsi; gli insediamenti dell’età del Ferro di Parre e della Madonna della Torre di Sovere e quello romano di Casazza segnalano la presenza dei tracciati viari; le ville di Predore, Marone, Clusane e la ricca necropoli di Lovere rimarcano il ruolo fondamentale di queste località in epoca romana.
La Galleria dell’Accademia Tadini, con la sua raccolta formatasi nel passaggio tra Sette e Ottocento, documenta il primo approccio all’archeologia, quello finalizzato alla scoperta di opere d’arte da valorizzare per la loro qualità estetica; il Museo Cavellas e l’area archeologica, l’Antiquarium e l’area archeologica di Parra, ma anche i siti di Madonna della Torre e del lago documentano invece un approccio moderno al territorio, che non si accontenta del reperto di scavo ma vuole restituire un’esperienza identitaria.
Tutto ciò racconta l’importanza di questo territorio e dei percorsi che lo attraversavano sin dalle epoche più antiche.